In Olanda per indicare una casa in disordine si usa dire “una casa alla Jan Steen”(nella foto), pittore vissuto tra il 1600 e il 1700.
Noi siamo molto più concisi e diciamo “mongèo”.
Abitualmente il termine è per lo più riferito ad una cosa inanimata, una stanza oppure una casa.
Nella mia famiglia veniva usato in senso lato, attribuendolo alle persone attraverso un processo di identificazione.
In sostanza se il disordine, e talvolta pure un poco di sporco, potevano riferirsi alla cucina che non avevi ancora riassettato, oppure alla stanza da letto in cui gli indumenti erano stati lasciati in ordine sparso, tu stesso diventavi “proprio ‘no mongèo!”
Traduzione letterale di “ssa’ cammera”: codesta camera.
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