Stacchiamo la parte finale del gambo, che cuoceremo a parte, con un coltello più piccolo, eliminiamo la parte esterna più dura del gambo rimasto alla base del carciofo.
Scartiamo le foglie più esterne fino a raggiungere quelle che alla base hanno un colore più chiaro. Tagliamo la parte superiore del carciofo, le punte che risultano sempre più dure, praticando un taglio lungo la circonferenza di 1 o 2 centimetri.
Facciamo aprire bene le foglie sbattendo il carciofo sul tagliere. Teniamo per il gambo senza premere eccessivamente per non rompere le foglie
Allarghiamo leggermente le foglie con le mani. Procediamo così per tutti i carciofi.
Prendiamo un canovaccio inumidito e passiamolo, per quanto è possibile sulle foglie del carciofo, esterne e interno (io ho avuto paura di immergerlo nell’acqua per la paura che anche asciugandoli l’acqua non si eliminasse completamente e quindi in frittura potesse fare qualche schizzo pericoloso).
In un pentolino scaldiamo dell’olio di semi di arachidi o dell’olio evo e portiamolo a 160°, quindi immergiamo un carciofo alla volta, tenendolo schiacciato nell’olio con una palettina forata, nel mio caso. Questo consentirà al carciofo di friggere e aprirsi a fiore mentre cuoce. Ho tenuto la pentola con l’olio abbastanza distante e posta nella parte più in fondo in modo da proteggermi da eventuali schizzi.Lasciamo cuocere per 5/6 minuti, facendo in modo che la temperatura dell’olio non salga eccessivamente. Verso fine cottura giriamolo e poi scoliamolo su carta assorbente. Prima di servirli saliamoli.