Mettiamo la ricotta con lo zucchero in un contenitore e mescoliamo grossolanamente con una forchetta. Chiudiamo con coperchio e passiamo in frigo per almeno una notte.
Il giorno dopo con il frullino o in planetaria mescoliamo ricotta e zucchero fino a quando la crema diventa lucida, che significa che lo zucchero si è sciolto. Aggiungiamo il grano freddo.
A parte mescoliamo le uova con una forchetta, per far perdere il nervo.
Aggiungiamo gradatamente al composto. Aromatizziamo con una fialetta millefiori o fiori d’arancio o anche con qualche goccia di Neroli (io l’ho comprato dal rivenditore per prodotti specializzati per pasticceria, cucina ed altro).
In ultimo aggiungiamo i 100 (o i 50 g per la dose più piccola) g di latte. Volendo, aggiungiamo ancora i canditi e la cannella.
Prendiamo un pezzo di frolla (più di metà panetto) e stendiamo, aiutandoci con un po’ di farina, in un disco sottile, ca. mezzo cm. e con esso rivestiamo lo stampo imburrato.
Togliamo gli eccessi, bucherelliamo il fondo con la forchetta e versiamo la crema di grano fino a mezzo centimetro dal bordo.
Ricopriamo con le strisce, che la tradizione napoletana sembra siano lisce e non dentellate come ho fatto io. Voi fate come vi piace di più.
Cuociamo in forno già caldo, statico a 180° oppure ventilato a 170°/175° per un tempo dai 50 ai 60 minuti. Lo stecchino deve uscire con qualche piccolissimo granello di ricotta attaccato.Quando la pastiera verso fine cottura inizia a gonfiarsi dall'esterno significa che è quasi cotta. Per evitare che le strisce si rompano apriamo lo sportello del forno e mettiamolo in fessura ponendo la lama di un coltello in mezzo. Terminiamo di cuocere per altri 5/10 minuti. La cottura è determinante per la pastiera che “chiagne”. In pratica deve risultare molto umida all’interno.Certo è anche una questione di gusto. A me in questa versione è piaciuta moltissimo perché trovo che la cremosità della pastiera venga esaltata. In alternativa prolungate la cottura di un quarto d’ora, venti minuti. Facciamo raffreddare anche per una notte e poi sformiamo.È buonissima anche fredda di frigo, in cui la conserveremo dopo il primo giorno.