Zeppole di San Giuseppe al forno: questa è la seconda versione del dolce per la festa del papà. Piene di buchi per accogliere tanta crema. Gli ingredienti sono sempre gli stessi, variano le proporzioni. Provatele, sono irresistibili! La ricetta è di Sabatino Sirica.
Zeppole di San Giuseppe: origini della ricetta
Le zeppole di San Giuseppe sono un dolce tradizionale italiano che si consuma durante la festa di San Giuseppe il 19 marzo di ogni anno. La ricetta delle zeppole di San Giuseppe ha origini antiche e affonda le sue radici nella cultura popolare del sud Italia.
Secondo alcune fonti, la ricetta delle zeppole di San Giuseppe risale al periodo delle antiche popolazioni romane, che le preparavano in occasione dei festeggiamenti per il dio Giove. Tuttavia, la versione più diffusa vuole che la ricetta abbia avuto origine in Campania, precisamente nella città di Napoli.
La leggenda sulle origini
Secondo la leggenda, durante una carestia che colpì Napoli nel XVIII secolo, San Giuseppe apparve in sogno a un pasticcere della città e gli suggerì di preparare un dolce a base di farina, acqua e uova per sfamare la popolazione. Il pasticcere seguì il consiglio del santo e preparò le prime zeppole di San Giuseppe, che furono molto apprezzate dalla gente.
Da allora, la tradizione di preparare le zeppole di San Giuseppe si è diffusa in tutta Italia e ogni regione ha sviluppato la propria versione della ricetta. In genere, le zeppole sono fritte in olio caldo e poi farcite con crema pasticcera o crema di ricotta. In alcune regioni, vengono arricchite con canditi o frutta secca.
Le zeppole oggi in Italia
Oggi, le zeppole di San Giuseppe sono considerate un simbolo della cultura culinaria italiana e sono amate da grandi e piccini. Ogni anno, migliaia di persone si recano nelle pasticcerie e nelle panetterie per gustare questo dolce tradizionale durante i festeggiamenti per la festa di San Giuseppe.

Zeppole di San Giuseppe al forno
Ingredienti
- 125 g farina*
- 125 g burro
- 125 ml acqua
- 225 g uova intere
- 3 g sale
Per la crema:
- 100 g tuorli
- 160 g zucchero
- 500 g latte
- 50 g amido di mais
- 2 g sale
- q.b. vaniglia
- q.b. buccia di limone
Per decorare:
- q.b. amarene sciroppate
- q.b. zucchero a velo
Istruzioni
- Mettiamo in una piccola pentola acqua, burro a fette, sale. Appena bolle, versiamo la farina già setacciata in un colpo solo.
- Mescoliamo velocemente e facciamo evaporare l’acqua, rimestando l’impasto. Ai primi sfrigolii spegniamo, versiamo in una ciotola e mescoliamo per far uscire il vapore.Dopo 5 minuti, una volta tiepido, iniziamo ad aggiungere un uovo per volta, io li ho sbattuti (sono ca. 4/5 ma mi raccomando pesiamoli). Mescoliamo e, una volta assorbito, aggiungiamo il successivo, e, così, fino ad esaurimento degli ingredienti.
- Lasciamone da parte un poco e valutiamo la consistenza della pasta. Prendendo l’impasto con la spatola, il lembo di pasta che scende deve formare un triangolino morbido. Regoliamoci quindi, potrebbero occorrere sia 5/10 g in più che in meno.
- Imburriamo la teglia del forno e subito dopo ripassiamo con un foglio di carta da cucina per eliminare l’eccesso. Questa operazione è necessaria in quanto così facendo l’impasto della zeppola si aggrapperà alla teglia e non si allargherà troppo ma crescerà in altezza.
- Mettiamo l’impasto in una sac a poche con bocchetta a stella, da 1 cm a 1 cm ½ e formiamo la zeppola con un doppio cerchio, uno più largo sotto e uno leggermente più stretto sopra.
- Inforniamo in forno preriscaldato a 220° ventilato, mettendo la teglia sul ripiano più basso. Se abbiamo solo lo statico, inforniamo a 230° con una pallina di carta argentata infilata nello sportello per far uscire il vapore.
- Cuociamo per una decina di minuti, poi man mano abbassiamo la temperatura a 200°, a !80° per finire con lo sportello in fessura (cucchiaia in mezzo) per farli asciugare all’interno.
- Lasciamole raffreddare su una gratella e poi le farciamo con la crema pasticciera.
- Un’amarena, zucchero a velo e la zeppola è pronta per essere gustata.
Note
Consigli per una ricetta perfetta
Potrebbero esserci delle piccole variazioni, in più o in meno, sull’assorbimento delle uova.
Ho provato questa ricetta perché rispetto a quella delle zeppole di San Giuseppe fritte, è previsto pari peso di burro e farina ed ho pensato che questo avrebbe evitato la secchezza tipica del bignè al forno. Infatti, sono buonissime da mangiare anche vuote.
Inoltre, ero curiosa di provare che effetto avrebbe avuto sullo sviluppo del bignè una farina più forte. Nella sua video ricetta Sabatino Sirica, pasticciere napoletano, usa la Caputo Cuoco. Ho trovato un video di Iginio Massari sui bignè in cui utilizza una farina 0.
Conclusioni e considerazioni
Nel video ho detto 10 minuti per ogni temperatura, ma i 10 minuti non sono tassativi. Se il vostro forno colorisce troppo, dal momento che non sarà possibile aprire lo sportello per coprirli con carta argentata, regolatevi. Magari dopo 7/8 minuti scendete a 200° oppure direttamente a 180° senza toccarli per una mezz’ora complessiva. Fateli asciugare dopo questo tempo con lo sportello in fessura. Potrete anche fare una prova, ne prendete uno, lo mettete sulla gratella e vedete se si abbassa. Se ciò succede deve ancora asciugare all’interno, quindi proseguite a cuocere con lo sportello in fessura.
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