Torrone gelato – Ricetta antica

Il torrone gelato è una ricetta antica, dal sapore nostalgico: in Irpinia non si chiamava torrone gelato e si vendeva solo con zucchero fondente e canditi. Erano i torroncini colorati. La ricetta è di Domenica Antonia Pustorino.

Il torrone gelato è una delizia culinaria che incanta i palati di tutto il mondo con la sua dolcezza, la consistenza cremosa e l’irresistibile gusto di mandorle e miele. In questo lungo percorso alla scoperta di una delle prelibatezze più amate, esploreremo le radici storiche di questa ricetta, in particolare nelle terre campane, e ci soffermeremo sul celebre “Torrone dei Morti”, uno dei più famosi derivati di questa prelibatezza. Benvenuti in un viaggio attraverso il tempo e il sapore!

Origini del torrone gelato: un’antica tradizione dolciaria

Il torrone gelato, o semplicemente “torrone”, è una prelibatezza che affonda le radici nelle antiche culture mediterranee. Le sue origini risalgono a tempi lontani, quando la combinazione di miele, mandorle e altri frutti secchi divenne una pratica comune tra i popoli dell’area mediterranea. L’idea di aggiungere ghiaccio o ghiaccio tritato a questa ricetta per ottenere un dessert rinfrescante si sviluppò in epoche più recenti.

Storia del torrone in Campania: il rnascimento dei sapori

Nella regione campana, il torrone gelato, così come il torrone morbido o i torroncini fatti in casa, è una vera e propria istituzione culinaria. La tradizione del torrone nella regione è ricca di storia e significato culturale. Il clima mediterraneo della Campania è stato da sempre un’area ideale per la coltivazione di mandorle, ingrediente fondamentale per la preparazione del torrone.

La storia del torrone in Campania è strettamente legata alla cultura gastronomica locale. Le prime testimonianze dell’uso delle mandorle e del miele risalgono all’epoca romana, quando queste prelibatezze erano parte integrante delle festività e delle celebrazioni. Nel corso dei secoli, la ricetta del torrone gelato ha subito variazioni e adattamenti, ma la passione per questa delizia è rimasta inalterata.

La magia del torrone dei morti: un esempio di eccellenza

Uno dei derivati più celebrati del torrone tradizionale è senza dubbio il “Torrone dei Morti.” Questo dolce, spesso realizzato in occasione della festa di Ognissanti, ha una storia ricca e affascinante. Il suo nome deriva dalla tradizione di offrire dolci ai defunti durante questa festività.

Il Torrone dei Morti è una delizia che combina gli ingredienti classici del torrone, come mandorle e miele, con un tocco speciale di cacao e caffè, che conferiscono al dolce un sapore distintivo e avvolgente. Questo dessert è amato per il suo equilibrio tra il gusto dolce delle mandorle e il leggero amaro del cacao, che ricorda la complessità della vita stessa.

La preparazione del torrone gelato: un’arte antica

La preparazione del torrone gelato è un’arte che richiede pazienza e dedizione. Per iniziare, è essenziale raccogliere gli ingredienti di alta qualità: mandorle, miele, zucchero e albumi d’uovo. La combinazione di mandorle e miele è fondamentale, poiché queste due componenti conferiscono al torrone la sua consistenza unica e il sapore inconfondibile.

Una delle fasi più critiche nella preparazione del torrone è la cottura del miele e dello zucchero. Questi ingredienti vengono scaldati lentamente per creare uno sciroppo dorato e denso. È fondamentale mantenere una temperatura costante e seguire attentamente il processo per evitare che lo zucchero si caramellizzi troppo.

Successivamente, le mandorle tostate vengono aggiunte allo sciroppo e mescolate con cura per garantire che siano uniformemente rivestite. Questa miscela viene quindi versata su un piano di lavoro precedentemente unto con olio per evitare che il torrone si attacchi.

Dopo la formazione della lastra di torrone, questa viene lasciata raffreddare e indurire. Una volta raffreddata, la lastra viene tagliata in piccoli pezzi o barrette, pronte per essere servite e gustate. Questa fase richiede destrezza e precisione per ottenere le classiche forme del torrone.

Torrone gelato

Portata Dessert
Cucina Italiana

Ingredienti
  

  • 500 g zucchero fondente
  • 350 g mandorle pelate tostate
  • 250 g frutta candita mista
  • q.b. poco succo di limone
  • 200 g cioccolato fondente

Istruzioni
 

  • Prepariamo lo zucchero fondente. Vi lascio qui la mia videoricetta.
  • Aggiungiamo le mandorle pelate ben tostate (in forno a 180° per ca. 10 minuti).
  • Aggiungiamo pure la frutta candita: io ho utilizzato ciliegine rosse e verdi e scorzette d’arancia tagliate a pezzetti.
    Volendo, le dosi sia della frutta secca che candita possono essere modificate. Dobbiamo però ricordare che 500 g di zucchero fondente richiedono complessivamente un 600 g di frutta (che sia solo secca o candita o mista decidete voi).
  • Diamo la forma di un rotolo e mettiamo il torrone nella vaschetta di alluminio. Lasciamo in luogo fresco per una giornata (io l’ho passato in frigo).
  • Prima di sformare, possiamo fare uno strato di cioccolato fondente sciolto sul lato inferiore del torrone. Vi lascio qui la mia ricetta del cioccolato sciolto fatto per il torrone dei morti.
  • Una volta sformato, possiamo decorarlo in superficie con zuccherini.
  • Tagliamo il torrone gelato e degustiamolo.
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Il torrone gelato nei miei ricordi

Il giorno che ho pubblicato lo zucchero fondente, come sempre, nei commenti, è stato tutto un ribollire di richieste ma anche offerte di aiuto e consigli.

Questa cosa mi piace molto. Mi riporta alla mente le immagini delle “comari” sedute una vicina all’altra, magari con le sedie davanti alla porta di casa, intente a confidarsi segreti ma facendo pure qualche simpatico pettegolezzo. Certo, noi siamo comari moderne, ognuna sul proprio divano e con un mezzo diverso, ma lo scambio di informazioni è lo stesso!

Nei commenti, appunto, intervenne la signora Maria chiedendomi la ricetta del torrone gelato. Io non ne avevo mai sentito parlare, ma in un commento precedente, Domenica Antonia mi aveva chiesto un consiglio sullo zucchero fondente proprio nella preparazione di questo torrone gelato. Per cui chiesi aiuto a lei e la ricetta fu subito condivisa.

La storia di questo torrone mi ha molto colpita, facendomi ricordare i torroncini colorati che all’inizio del mese di novembre di moltissimi anni fa, era facile trovare in vendita. Si chiamavano torroni del papa o anche torroni regina.

Al mio paese, papà faceva spesa nella bottega di ‘Ngiulina Arminda, dove Arminda non è il cognome bensì il nome della suocera (in questo modo nei nostri paesi si indica l’appartenenza e, quando si parla di loro, le persone vengono subito riconosciute).

Mi piaceva moltissimo questa salumeria perché era ricavata nella casa dove lei abitava con i figli. Per cui, quando andavi a comprare qualcosa, potevi sentire, magari, l’odore dei fagioli che la mattina ‘Ngiulina aveva messo a cuocere, oppure anche quello del sugo. La domanda era d’obbligo: “Nguli’, che stai cucinanno?” L’odore di cibo persisteva anche durante la giornata.

La bottega era piccola, ma piena di cose buone da mangiare. Mi piaceva attendere, aspettando il nostro turno, quando ero in fila con papà. Più tempo impiegavamo e più ero contenta. Passavo in rassegna gli scaffali con la merce esposta, mi soffermavo sulle merendine e sui biscotti, immaginandone il sapore. Non m’importava se non potevo averli. Lì dentro mi sentivo al sicuro, circondata dal calore familiare della casa e dal senso di consolazione proveniente dal cibo. Ero felice quando aspettavo.

Poteva capitare, che mentre stavamo in fila, ‘Ngiulina andasse a controllare la cottura di qualcosa che aveva sul fuoco, anche vicino al camino, e di ritorno ci aggiornava.

‘Ngiulina era apparentemente burbera. Alta e solida, era rimasta vedova con sei figli da crescere. Inoltre, un ictus le aveva paralizzato la parte sinistra del viso, e questo parlare sbilenco era la sua caratteristica insieme ad un delicato incarnato bianco e ai capelli raccolti a crocchia.

Nel mese di novembre, quando arrivavano i “Morti” e si iniziava già a respirare aria natalizia, nella sua bottega arrivavano questi torroncini di zucchero fondente a forma di piccolo cilindro con un’ombra di frutta candita all’interno. Erano avvolti prima dalla carta oleata e poi, all’esterno, da carta velina a forma di lunghe caramelle.

Mia mamma, memore delle grosse privazioni sofferte, era ghiotta di zucchero per cui papà ogni tanto gliene comprava qualcuno. A me non piacevano perché troppo dolci, ma un pezzetto simbolico lo assaggiavo sempre. Stava arrivando Natale, avrei mangiato tante cose buone, saremmo stati tutti più felici.

Grazie, Domenica Antonia Pustorino, per i ricordi che mi hai risvegliato!

Il torrone morbido è un delizioso dolce che può essere preparato in casa con relativa facilità, rendendo ogni morso un'esplosione di sapore.

Varianti regionali del torrone gelato: dalla Campania al mondo

Il torrone gelato ha subito numerose varianti regionali in tutto il mondo. Ogni regione ha aggiunto il proprio tocco distintivo, creando versioni del torrone che riflettono la cultura e gli ingredienti locali. In Campania, la tradizione del torrone è particolarmente radicata, ma le varianti regionali offrono ulteriori sfumature di gusto.

Una delle varianti più famose è il Torrone di Benevento, un dolce raffinato che include miele, mandorle, nocciole e agrumi. Questa versione incarna il sapore della Campania e l’influenza delle erbe aromatiche che crescono nella regione.

Al di là dei confini campani, il torrone è amato in tutto il mondo. Ad esempio, in Spagna, il “Turrón” è un dolce natalizio a base di mandorle e miele, spesso aromatizzato con cannella o limone. In Francia, il “Nougat” è una versione simile, arricchita da noci e mirtilli rossi.

Conclusioni: il torrone gelato tra tradizione e innovazione

Il torrone gelato è un’opera d’arte culinaria che unisce la tradizione alle influenze contemporanee. La sua storia ricca e le numerose varianti regionali ne fanno un simbolo di continuità e innovazione nella cucina mediterranea. Dai racconti delle origini del torrone alla celebrazione del Torrone dei Morti, questa prelibatezza ci ricorda quanto il cibo possa essere un veicolo di cultura e di connessione tra le generazioni.

Preparare il torrone gelato è un’arte antica che richiede dedizione e attenzione ai dettagli, ma il risultato è una prelibatezza straordinaria che affonda le radici nella storia e continua a deliziare i palati di tutto il mondo. Che si tratti di una festa tradizionale in Campania o di una tavola imbandita in Spagna, il torrone gelato è un simbolo di condivisione, gioia e amore per il cibo. È un piccolo pezzo di storia dolce, che ci ricorda le radici della cucina mediterranea e la sua capacità di evolversi nel tempo.

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