Il potere consolatorio e curativo della palestra.

Ho conosciuto Fausto e Laura tanti anni fa. Erano già una coppia. Nella vita e nel lavoro. Entrambi istruttori, lui in sala pesi e lei attività aerobica e spinning. La palestra non era di loro proprietà: ce l’avevano in mente, insieme al sogno di mettere su famiglia.

Ci riescono. L’anno 2005 segna l’inizio di un’ avventura destinata a durare nel tempo: si sposano ed inaugurano la palestra “Sportilia” a Monteforte Irpino, dove la famiglia di Fausto, Impara,  ha un’altra storia di abnegazione e sacrifici. Il papà e la mamma hanno gestito una stazione di servizio per oltre cinquant’anni.

Oggi, i due ragazzi in gamba che ho conosciuto sono diventati una famiglia e con loro c’è Giovanni, un cerbiatto dalle gambe lunghe e dagli occhi grandi, cresciuto tra gli attrezzi ed appassionato di Karate. Timido e riservato come il papà, dolce e tenero come la mamma.

La loro palestra è anche un po’ casa mia. Ogni tanto porto dei dolci, “con” e “senza rimpianti” e mi alleno un paio di volte alla settimana.

Avevo preparato il testo di questo post una settimana fa. Avrebbe dovuto essere pubblicato lunedì prossimo.

Purtroppo ieri, la “Sportilia”, quella palestra che non è “soltanto un po’ casa mia”, ma casa di tutte le persone che la frequentano, dove non esistono titoli, dove le differenze sociali e materiali si annullano, dove l’unico sentimento possibile è il senso di aggregazione e di comunità che si crea all’interno, ha subito una perdita gravissima. Una “colonna” portante nel vero senso della parola, un Amico insostituibile e prezioso: Donato. Lui era la gioia di vivere fatta persona.

Ogni giorno regalava allegria e  leggerezza attraverso i suoi “spensieri”, mai banali, espressioni di una personalità ricca, complessa e fantasiosa. Rendeva giocoso ogni momento, riempiva gli spazi con la sua presenza, sempre pronto a stare in compagnia con tutti. Un inno alla vita era Donato. Ieri pomeriggio la palestra era quasi vuota. Tutti quelli che erano andati ad allenarsi, una volta saputa la notizia, sono andati via. Troppa tristezza, troppo dolore. Ci siamo stretti attorno a Donato ed alla sua famiglia, facendo a gara a ricordarlo attraverso i suoi post e le foto. Non è protagonismo, è voglia di “celebrare” attraverso i ricordi una persona rara, semplice, bella, pulita.

E’ voglia di condividere un dolore per trovare conforto ed alleggerirlo. Oggi tutti noi abbiamo accompagnato Donato nel suo nuovo viaggio, certi che la leggerezza che lo ha contraddistinto lo farà subito “volare in alto”. Poi andremo a cercare il suo spirito in palestra, perché è lì che ha lasciato il suo messaggio di ottimismo e di speranza. Lo ritroveremo in ogni singolo esercizio, sulla bike, sul tappeto.

Sarà lì con noi, per sempre. Ciao Donato, ti salutiamo con la bellissima immagine che le parole del tuo papà hanno rievocato: “te ne sei andato parlando parlando”.