Il Pastiere di riso, dolce tradizionale tipico del periodo di Carnevale in alcune zone della Campania, viene preparato in forme e ricette diverse.

Le origini.

Nasce come un dolce povero. Pochi ingredienti: riso o spaghetti, uova, zucchero, ricotta, una buccia di limone. Quasi tutto prodotto in campagna. Qualcuno addirittura utilizzava la pasta fatta in casa, le “coccetelle” (orechiette) e veniva preparato anche in versione salata.

In alcune zone, il pastiere di riso si prepara mettendo il ripieno in un sottile strato di pasta frolla.

La ricetta di mia madre.

Mia madre non amava cucinare. Con papà si erano divisi i compiti, lei si occupava delle pulizie e lui cucinava e faceva la spesa. Tuttavia, tra i dolci, pochi, che nelle occasioni di festa ci preparava, i pastieri dolci erano i suoi pezzi “forti”. Utilizzava per la cottura grandi “ruoti” di ferro: la sua ricetta prevedeva pari peso di riso o spaghetti e ricotta, per cui il dolce risultava piuttosto asciutto. Abbondava invece con lo zucchero, il doppio rispetto al peso del riso, perché le piaceva molto dolce, memore di un’infanzia in cui i dolci scarseggiavano.

Per questo motivo, il bordo formava una crosticina caramellizzata, che io e mia sorella facevamo a gara a spizzicare. Io preferivo il riso e lei gli spaghetti. Naturalmente entrambe venivamo sgridate.

Dal momento in cui in famiglia il testimone passò a me, cercai di rendere la ricetta più conforme ai nostri gusti, che nel frattempo si erano modificati.

Il pastiere col riso rimarrà per sempre il dolce preferito mio e di papà.

Ingredienti:

per una teglia da 26 cm di diametro imburrata:

  • 180 g di riso
  • 800 g di latte intero
  • 5 uova
  • 400 g di zucchero
  • 600 g di ricotta
  • un pizzico di sale
  • buccia di limone (da mettere nel latte)
  • buccia di limone grattugiata
  • un bicchierino di limongello

Cuociamo a 180° per circa un’ora. Non deve risultare troppo asciutto. Facciamo raffreddare nello stampo prima di sfornare.