I roccocò sono tra i dolci più tipici del Natale: non mancano mai sulle tavole e sono ottimi in più di un’occasione, dalla colazione al fine pasto.

Il roccocò: lo preferite morbido o duro e scrocchiarello? Secondo la tradizione napoletana, che fa risalire al 1320 la sua prima preparazione per opera delle monache del Real Convento della Maddalena, il roccocò è duro, tanto che si usa bagnarlo nel vermouth, nello spumante, nel marsala.

Qualcuno lo mangia anche a colazione, inzuppato nel latte. In ogni caso, è buonissimo e l’odore del pisto, in cottura, riempie la casa di un profumo che fa subito festa!

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Ingredienti per una ventina di roccoco’:

500 g di farina 00

400 g di zucchero

500 g di mandorle leggermente tostate

(volendo potrete utilizzarne una dose inferiore anche 300)

1 bustina di pisto (10 g)

100 g di cubetti d’arancia candita o pasta d’arancia (facoltativi)

170 g di acqua tiepida

1 g di ammoniaca

1 uovo per pennellare la superficie prima di infornare

(nel caso li volete più morbidi, sostituite 30/50 g di zucchero con un paio di cucchiai di miele). Potrete diminuire di molto la quantità di mandorle e passarle tutte al mixer. in questo modo saranno più morbidi.

Se fate qualche sostituzione, regolatevi con la quantità di acqua. Potrà servirvene di meno.

Infornare a 180° in modalità ventilata, ma va bene anche statico per una ventina di minuti. A secondo di come li preferite, fateli asciugare ancora un poco in forno abbassando la temperatura a 70/100° per una mezz’oretta, ma anche di più se li preferite più duri.

Appena tolti dal forno sono morbidi, perciò, dopo averli fatti raffreddare, assaggiateli. Se risultassero ancora umidi, potrete farli asciugare ulteriormente.

Se non trovate il pisto, anche se ormai è diffuso anche nei supermercati, potrete utilizzare un misto di cannella, noce moscata e un po’ di chiodo di garofano polverizzato.

I roccocò creano dipendenza e spariscono in un attimo. Io ne impasto sempre una doppia dose!