Gyoza ravioli giapponesi – Videoricetta

I gyoza, conosciuti anche come i ravioli giapponesi, sono diventati negli ultimi anni un piatto amatissimo anche in Italia. Croccanti alla base, morbidi sopra, succosi all’interno: il loro equilibrio di consistenze è in grado di far innamorare chiunque. In questo articolo scopriremo tutto su questa delizia d’ispirazione asiatica: dalle origini storiche alle tecniche di cottura, passando per le differenze con i ravioli italiani, i consigli per la conservazione e la preparazione perfetta.

Gyoza ravioli giapponesi: origini della ricetta

I gyoza hanno origini cinesi: derivano infatti dai jiaozi, tipici ravioli del nord della Cina. Furono introdotti in Giappone durante il periodo della Seconda guerra mondiale dai soldati giapponesi di ritorno dalla Manciuria, una regione della Cina nord-orientale. Inizialmente i gyoza giapponesi erano praticamente identici ai jiaozi, ma nel tempo la ricetta si è evoluta fino a diventare un simbolo della cucina nipponica.

I gyoza o ravioli giapponesi, sono diventati negli ultimi anni un piatto amatissimo anche in Italia. Croccanti alla base, morbidi sopra, succosi all’interno.

La differenza più evidente risiede nella cottura e nell’impasto: i gyoza giapponesi sono più sottili e vengono cotti con una tecnica particolare chiamata yaki-gyoza, che prevede una doppia cottura: prima in padella per creare una base croccante, poi al vapore per mantenerli morbidi e succosi.

I gyoza sono oggi uno street food amatissimo, servito in izakaya (le tipiche osterie giapponesi), ristoranti specializzati e anche nelle case, spesso accompagnati da una salsa agrodolce o a base di soia, aceto di riso e olio di sesamo.

Come preparare i gyoza giapponesi fatti in casa

I gyoza o ravioli giapponesi, sono diventati negli ultimi anni un piatto amatissimo anche in Italia. Croccanti alla base, morbidi sopra, succosi all’interno.

Gyoza ravioli giapponesi

Preparazione 1 ora 30 minuti
Portata Portata principale
Cucina Giapponese
Porzioni 20 pezzi

Ingredienti
  

Per il ripieno

  • 150 g cavolo bianco o cavolo cinese
  • 2 cipollotti
  • 150 g maiale macinato
  • 2 cucchiai di soia
  • 1 cucchiaio di aceto di riso
  • 1 cucchiaio di olio di semi di sesamo o arachidi
  • 1 cucchiaio di acqua
  • 1 cucchiaino di zenzero grattuggiato
  • q.b. aglio in polvere
  • q.b. sale
  • q.b. pepe nero

Per i gyoza

  • 180 g farina 00
  • q.b. fecola di patate o amido di mais
  • 90 g acqua bollente

Per cuocere

  • q.b olio di semi di sesamo o di arachidi per cuoceremezzo bicchiere scarso d’acqua
  • q.b. olio di semi di sesamo o di arachidi
  • ½ bicchiere scarso d'acqua

Per la salsa

  • 40 g salsa di soia
  • 30 g aceto di riso

Istruzioni
 

Prepariamo il ripieno

  • Tagliamo molto finemente il cavolo e il cipollotto. Possiamo usare anche il mixer, senza eccedere nel tritare.
  • Mettiamoli in una ciotola e aggiungiamo lo zenzero, l’aglio in polvere, il pepe, l’olio, la soia, l’aceto di riso, l’acqua, un pizzico di sale
  • Lavoriamo il composto per amalgamarlo, con la mano o con un cucchiaio.
  • Copriamo e lasciamo riposare in frigo per 1 ora

Prepariamo i gyoza

  • Versiamo l’acqua bollente sulla farina e impastiamo prima con una forchetta, poi a mano. Possiamo farlo anche con il Bimby o con la planetaria.
  • Impastiamo fino a ottenere una consistenza liscia eomogenea.
  • Avvolgiamo il panetto nella pellicola e facciamo riposare per 30 minuti.
  • Trascorso questo tempo, dividiamo l’impasto in tre filoncini. Allunghiamoli sotto le mani, poi stacchiamo dei pezzi da 12/13 g ognuno.
  • Arrotondiamoli e stendiamoli con il mattarello. Se notiamo che l’impasto appiccica spolveriamo il piano di lavoro con un po’ di fecola di patate o amido di mais. Stendiamoli molto sottilmente.
  • Sistemiamo una noce di ripieno al centro e facendo pressione con la punta delle dita, richiudiamo la sfoglia piegando l’impasto su se stesso e formando un cordoncino.
  • Versiamo in una padella un poco di olio di semi di sesamo oin alternativa arachidi, sistemiamo i gyoza facendo in modo che il fondo sia ben rivestito di olio e lasciamo rosolare per pochi minuti a fiamma alta.
  • Abbassiamo la fiamma al minimo e versiamo l'acqua. Attenzione, mettete la fiamma al minimo, altrimenti l’olio schizza!
  • Copriamo con un coperchio e cuociamo per 8 minuti.
  • Togliamo il coperchio (se c’è ancora acqua alziamo la fiamma per farla evaporare) e terminiamo di dorare alla base.

Prepariamo la salsa

  • In una ciotolina mescoliamo soia e aceto di riso.
  • Dopo cotti, serviamo i gyoza spolverandoli, se piace, con semi di sesamo o fettine di cipollotto e accompagnandoli con una ciotolina di salsa.
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Qual è la differenza tra ravioli e gyoza?

Anche se a prima vista possono sembrare simili, gyoza e ravioli italiani presentano numerose differenze.

  • Impasto: la pasta dei gyoza è più sottile e leggera, mentre quella dei ravioli italiani è spesso all’uovo e più spessa.
  • Ripieno: i gyoza sono generalmente ripieni di carne macinata di maiale, cavolo cinese, aglio, zenzero e cipollotto. I ravioli italiani hanno ripieni molto vari, ma spesso a base di formaggi, carne o verdure, come la classica ricotta e spinaci.
  • Cottura: i ravioli italiani sono quasi sempre bolliti, mentre i gyoza si cuociono con la tecnica mista di frittura e vapore.
  • Forma e chiusura: i gyoza hanno una chiusura a mezzaluna con pieghe laterali, che permette di trattenere il ripieno anche durante la doppia cottura. I ravioli italiani variano di forma (quadrata, tonda, a mezzaluna) ma la chiusura è spesso meno complessa.

Insomma, due mondi diversi ma accomunati dalla passione per la buona tavola e l’artigianalità del ripieno fatto a mano.

Come si cuociono i gyoza?

Il metodo tradizionale per cucinare i gyoza si chiama yaki-gyoza, una combinazione di frittura leggera e cottura al vapore.

  1. Scaldare una padella antiaderente con un filo d’olio di semi.
  2. Disporre i gyoza in fila con la base rivolta verso il basso.
  3. Farli rosolare per circa 2-3 minuti, finché non diventano dorati e croccanti alla base.
  4. Aggiungere acqua calda (circa 50-70 ml), coprire subito con un coperchio e lasciare cuocere a fuoco medio-alto per 5-6 minuti. Il vapore cuocerà perfettamente l’interno.
  5. Togliere il coperchio e far evaporare l’eventuale acqua residua. Lasciare cuocere ancora 1 minuto per asciugare bene la base.

Risultato: una base croccante e dorata, con un ripieno succoso e la parte superiore morbida.

In alternativa, esistono altre due tecniche meno comuni:

  • Sui-gyoza (bolliti in acqua, simili ai jiaozi cinesi)
  • Age-gyoza (fritti interamente, per un risultato croccante e goloso)

Come capire se i gyoza sono cotti?

Riconoscere la cottura perfetta dei gyoza è semplice, con un po’ di pratica:

  • Controlla la base: deve essere ben dorata e croccante, ma non bruciata.
  • Osserva la parte superiore: deve risultare traslucida e morbida.
  • Prova a toccarli: devono essere sodi, ma non duri. Se sono troppo molli, forse non sono ancora ben cotti.
  • Apri uno (se non sei sicuro): il ripieno deve essere caldo, ben amalgamato e completamente cotto, senza parti rosate.
  • Odore: deve esserci un profumo invitante di carne, cavolo e zenzero, senza sentori di crudo.

Con un po’ di esperienza riuscirai a cuocere i gyoza alla perfezione anche senza assaggiarli in anticipo!

Come conservare i gyoza ravioli giapponesi

I gyoza si prestano benissimo alla conservazione, anche in grandi quantità.

  • In frigorifero: se hai preparato i gyoza e vuoi cuocerli entro 24 ore, coprili con pellicola o riponili in un contenitore ermetico. Non sovrapporli, altrimenti si attaccheranno.
  • In freezer: è il metodo migliore per conservarli a lungo. Disponili su un vassoio infarinato, senza farli toccare, e congelali per almeno 1-2 ore. Una volta congelati, trasferiscili in sacchetti per alimenti. Si conservano così per 2-3 mesi.
  • Cottura da congelati: non serve scongelarli! Basta cuocerli direttamente con la tecnica yaki-gyoza, aggiungendo qualche minuto in più di cottura al vapore.

Un piccolo trucco: spennellali con un po’ di amido di mais prima di congelarli, eviterai che si attacchino tra loro.

Conclusione: prova anche baozi e ravioli ricotta e spinaci!

I gyoza sono un perfetto esempio di come la cucina possa viaggiare, adattarsi e conquistare nuovi palati. Una ricetta semplice ma ricca di sfumature, ideale da condividere con amici e famiglia. Se ti è piaciuto scoprire tutti i segreti dei ravioli giapponesi, ti invito a dare un’occhiata anche alle ricette dei baozi, i soffici panini cinesi al vapore, e ai classici ravioli ricotta e spinaci, una delizia tutta italiana che non passa mai di moda.

Buon appetito e buon viaggio tra le cucine del mondo!I gyoza, conosciuti anche come i ravioli giapponesi, sono diventati negli ultimi anni un piatto amatissimo anche in Italia. Croccanti alla base, morbidi sopra, succosi all’interno: il loro equilibrio di consistenze è in grado di far innamorare chiunque. In questo articolo scopriremo tutto su questa delizia d’ispirazione asiatica: dalle origini storiche alle tecniche di cottura, passando per le differenze con i ravioli italiani, i consigli per la conservazione e la preparazione perfetta.

Gyoza ravioli giapponesi: origini della ricetta

I gyoza hanno origini cinesi: derivano infatti dai jiaozi, tipici ravioli del nord della Cina. Furono introdotti in Giappone durante il periodo della Seconda guerra mondiale dai soldati giapponesi di ritorno dalla Manciuria, una regione della Cina nord-orientale. Inizialmente i gyoza giapponesi erano praticamente identici ai jiaozi, ma nel tempo la ricetta si è evoluta fino a diventare un simbolo della cucina nipponica.

La differenza più evidente risiede nella cottura e nell’impasto: i gyoza giapponesi sono più sottili e vengono cotti con una tecnica particolare chiamata yaki-gyoza, che prevede una doppia cottura: prima in padella per creare una base croccante, poi al vapore per mantenerli morbidi e succosi.

I gyoza sono oggi uno street food amatissimo, servito in izakaya (le tipiche osterie giapponesi), ristoranti specializzati e anche nelle case, spesso accompagnati da una salsa agrodolce o a base di soia, aceto di riso e olio di sesamo.

Qual è la differenza tra ravioli e gyoza?

Anche se a prima vista possono sembrare simili, gyoza e ravioli italiani presentano numerose differenze.

  • Impasto: la pasta dei gyoza è più sottile e leggera, mentre quella dei ravioli italiani è spesso all’uovo e più spessa.
  • Ripieno: i gyoza sono generalmente ripieni di carne macinata di maiale, cavolo cinese, aglio, zenzero e cipollotto. I ravioli italiani hanno ripieni molto vari, ma spesso a base di formaggi, carne o verdure, come la classica ricotta e spinaci.
  • Cottura: i ravioli italiani sono quasi sempre bolliti, mentre i gyoza si cuociono con la tecnica mista di frittura e vapore.
  • Forma e chiusura: i gyoza hanno una chiusura a mezzaluna con pieghe laterali, che permette di trattenere il ripieno anche durante la doppia cottura. I ravioli italiani variano di forma (quadrata, tonda, a mezzaluna) ma la chiusura è spesso meno complessa.

Insomma, due mondi diversi ma accomunati dalla passione per la buona tavola e l’artigianalità del ripieno fatto a mano.

Come si cuociono i gyoza?

Il metodo tradizionale per cucinare i gyoza si chiama yaki-gyoza, una combinazione di frittura leggera e cottura al vapore.

  1. Scaldare una padella antiaderente con un filo d’olio di semi.
  2. Disporre i gyoza in fila con la base rivolta verso il basso.
  3. Farli rosolare per circa 2-3 minuti, finché non diventano dorati e croccanti alla base.
  4. Aggiungere acqua calda (circa 50-70 ml), coprire subito con un coperchio e lasciare cuocere a fuoco medio-alto per 5-6 minuti. Il vapore cuocerà perfettamente l’interno.
  5. Togliere il coperchio e far evaporare l’eventuale acqua residua. Lasciare cuocere ancora 1 minuto per asciugare bene la base.

Risultato: una base croccante e dorata, con un ripieno succoso e la parte superiore morbida.

In alternativa, esistono altre due tecniche meno comuni:

  • Sui-gyoza (bolliti in acqua, simili ai jiaozi cinesi)
  • Age-gyoza (fritti interamente, per un risultato croccante e goloso)

Riconoscere la cottura perfetta dei gyoza è semplice, con un po’ di pratica:

  • Controlla la base: deve essere ben dorata e croccante, ma non bruciata.
  • Osserva la parte superiore: deve risultare traslucida e morbida.
  • Prova a toccarli: devono essere sodi, ma non duri. Se sono troppo molli, forse non sono ancora ben cotti.
  • Apri uno (se non sei sicuro): il ripieno deve essere caldo, ben amalgamato e completamente cotto, senza parti rosate.
  • Odore: deve esserci un profumo invitante di carne, cavolo e zenzero, senza sentori di crudo.

Come capire se i gyoza sono cotti?

Con un po’ di esperienza riuscirai a cuocere i gyoza alla perfezione anche senza assaggiarli in anticipo!

Come conservare i gyoza ravioli giapponesi

I gyoza si prestano benissimo alla conservazione, anche in grandi quantità.

  • In frigorifero: se hai preparato i gyoza e vuoi cuocerli entro 24 ore, coprili con pellicola o riponili in un contenitore ermetico. Non sovrapporli, altrimenti si attaccheranno.
  • In freezer: è il metodo migliore per conservarli a lungo. Disponili su un vassoio infarinato, senza farli toccare, e congelali per almeno 1-2 ore. Una volta congelati, trasferiscili in sacchetti per alimenti. Si conservano così per 2-3 mesi.
  • Cottura da congelati: non serve scongelarli! Basta cuocerli direttamente con la tecnica yaki-gyoza, aggiungendo qualche minuto in più di cottura al vapore.

Un piccolo trucco: spennellali con un po’ di amido di mais prima di congelarli, eviterai che si attacchino tra loro.

Conclusione

I gyoza sono un perfetto esempio di come la cucina possa viaggiare, adattarsi e conquistare nuovi palati. Una ricetta semplice ma ricca di sfumature, ideale da condividere con amici e famiglia. Se ti è piaciuto scoprire tutti i segreti dei ravioli giapponesi, ti invito a dare un’occhiata anche alle ricette dei baozi, i soffici panini cinesi al vapore, e ai classici ravioli ricotta e spinaci, una delizia tutta italiana che non passa mai di moda.

Buon appetito e buon viaggio tra le cucine del mondo!

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Sono Antonietta Polcaro: cuoca, autrice ma soprattutto appassionata di cucina! Da anni condivido la mia storia e le mie ricette con tutti voi.

Il Mondo di Antonietta Polcaro
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