Il filler: ne parliamo con la dott.ssa Susanna Borriero.
Cos’è, a cosa serve e cosa è bene sapere quando decidiamo di ricorrere al suo utilizzo.

Letteralmente la parola significa riempire; i filler appunto sono dispositivi medici costituiti da sostanze che iniettate, con apposite siringhe e a diverse profondità sono in grado di riempire una depressione (ruga o cicatrice) o di ripristinare il volume (labbra, zigomi, mento) o rimodellare un profilo (naso, mandibola). Susanna ci mostra la microcannula che utilizza per iniettare, un sistema nuovo atraumatico praticamente indolore e che riduce eventuali lividi post procedura. Naturalmente stiamo parlando di filler riassorbibili, cioè quelli che dopo un certo periodo di tempo vengono letteralmente digeriti dalle cellule mentre quelli cosiddetti permanenti (silicone) sono oltre che vietati anche molto pericolosi.

La maggior parte di questi “riempimenti” sono costituiti da acido ialuronico, una sostanza naturalmente presente nei tessuti ma anche da agarosio (uno zucchero) o da collagene. In Europa sono attualmente commercializzati circa 200 filler ma solo otto sono quelli approvati dalla FDA (Food and Drug Administration). In Italia e dunque in Europa i filler sono classificati come dispositivi chirurgici di classe III (rischio alto) e la loro commercializzazione è possibile solo se in possesso di certificazione CE ed iscrizione alla banca dati del ministero della salute. I filler possono essere impiantati solo ed esclusivamente da medici-chirurghi, meglio se in possesso di adeguato percorso di formazione specialistica.