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Donne in tv e stereotipi femminili.
Viviamo in un mondo di stereotipi femminili, dove le donne per affrontare il mondo esterno hanno bisogno di costruirsi una corazza, di nascondere le proprie fragilità perché la società ci vuole vincenti.
Finita l’estate, il sabato sera non è quasi più un giorno in cui esco. Perciò, quello appena trascorso è stato allietato dalla compagnia televisiva di Alberto Angela, che ha dedicato la puntata di “Ulisse” alla Sicilia, mostrando i luoghi in cui è stato girato il film di Visconti “Il gattopardo”.
Un racconto sulle tracce dei personaggi e dei luoghi che hanno fatto da sfondo alle pagine del libro accompagnato dalle più belle immagini del film. Claudia Cardinale ha rievocato l’atmosfera di quei giorni, il dietro le quinte, la registrazione della scena di un bacio durata due giorni! Quanto avrei voluto essere al suo posto!
Il viaggio ha riguardato anche un passaggio in conventi e monasteri, dove le suore gelosamente custodivano tante ricette di dolci che venivano tramandate a voce solo ad alcune elette. La frutta martorana, i minni di virgini, i cannoli, il trionfo di gola, dolce servito in una scena del film stesso. Preparazioni ricche e baroccheggianti: pasta di mandorla, creme, ricotta, pistacchi, frutta candita.
Guardavo la trasmissione tra il salotto e la cucina dove stavo terminando di cuocere delle brioche. Sarebbe stata, proprio come il sabato precedente, una lunga notte, poiché aspettavo “Milleeunlibro” di Marzullo, in cui avrebbero mandato in onda la recensione del libro mio e di Cesare Gridelli “Dolci senza rimpianti”.
Le donne in tv
È iniziata la puntata di “Io e te di notte”, condotta dal giornalista Pierluigi Diaco. Quasi tutte le protagoniste erano donne, intelligenti, simpatiche, ironiche, volitive. Un tono intimo e caldo pervadeva lo studio.
L’ospite della serata era Sabrina Salerno. Ho ascoltato, incuriosita, la sua intervista. Cinquantun anni, un’infanzia segnata dall’abbandono del padre quando aveva soltanto un anno, un successo inaspettato quando aveva appena sedici anni, grazie anche ad un fisico molto procace. Ha raccontato che questo successo è stato il frutto di un colpo di fortuna. Assolutamente impreparata, si è trovata a girare trasmissioni con grandissimi personaggi riconoscendo di non avere le capacità di affrontarle.
Tanta acqua è passata sotto i ponti, definita un’icona sexy dell’immaginario collettivo, criticata, snobbata, ora afferma di essere una donna sicura di sé che non dà importanza a quello che dicono di lei.
Una trasmissione senza veli, ho pensato, e senza neanche tante pretese, dove il conduttore non fa mistero di avere un compagno.
Ho apprezzato moltissimo tutte le presenze femminili: Paola Tavello, Valeria Graci, Flavia Perina, Sandra Milo.
È arrivata la trasmissione di Marzullo, dove la professoressa Raffaella Docimo ha recensito ottimamente il nostro libro, definendomi “dolcista”, cioè un’esperta di dolci.
Insomma, una nottata al femminile.
La corazza delle donne
Il giorno dopo ho riflettuto sul fatto che viviamo in un mondo di stereotipi femminili, dove le donne per affrontare il mondo esterno hanno bisogno di costruirsi una corazza, di nascondere le proprie fragilità perché la società ci vuole vincenti.
Stereotipi femminili…
Dobbiamo essere piacevoli, rispondere a dei canoni di bellezza e di comportamento. E spesso, una volta che ci siamo vestite di tali indumenti, noi stesse crediamo di essere veramente così e che ciò che conta è l’approvazione degli altri. Ci crediamo talmente che ci convinciamo di essere ciò che appare.
Io credo per esperienza personale che non sia così. Ci convinciamo perché ci sembra di non avere scelta. Neanche noi, forse, saremmo in grado di volerci bene per quello che siamo veramente: donne sempre un po’ ammaccate dall’esperienza della vita, giudici non sempre imparziali verso i propri errori che spesso vengono ingigantiti e diventano un chiodo fisso, sempre piene di sensi di colpa.
Il coraggio dei sentimenti
Avere il coraggio dei sentimenti non è una cosa semplice. Neanche ammettere le proprie fragilità e mostrarle. Però una volta che ci riusciamo, nessuno potrà ferirci.
A me è successo che quando ho smesso di adeguarmi mi sono sentita una donna libera. Quando ho fatto un pacchetto delle cose passate e le ho accantonate, portando con me solo l’insegnamento che ne avevo ricavato, mi sono sentita più leggera e più forte. Nessuno potrà colmare le mie mancanze, ma io stessa saprò lenirle ed attribuire ad esse, oggi che nelle stesse leggo un significato diverso, il giusto peso.
Volersi bene e non avere paura di mostrarsi è il primo passo per dimostrare chi siamo veramente.
Un abbraccio a tutte!