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Crostata di tagliatelle al forno – Videoricetta
La crostata di tagliatelle, un piatto sorprendente che unisce la consistenza e il sapore delle tagliatelle alla cremosità del suo ripieno, che conquista il palato con il suo mix unico di sapori. In questo articolo, esploreremo la crostata di tagliatelle al forno in tutti i suoi aspetti, dalla sua intrigante origine alla migliore pratica per conservarla per mantenerne freschezza e sapore.
Crostata di tagliatelle al forno: origini della ricetta
La storia della crostata di tagliatelle al forno affonda le sue radici nelle tradizioni culinarie italiane, dove la creatività in cucina spesso porta alla nascita di piatti unici e sorprendenti. È difficile tracciare l’origine precisa di questa ricetta, ma si può ipotizzare che abbia avuto origine nelle regioni dell’Italia settentrionale, dove la pasta fresca è una presenza comune sulla tavola. Forse è nata come un esperimento in una cucina casalinga, o forse è stata creata da uno chef che voleva stupire i suoi ospiti con un dolce insolito. Qualunque sia la sua origine, la crostata di tagliatelle al forno è diventata un classico della cucina italiana.
Preparazione della crostata di tagliatelle al forno
La preparazione della crostata di tagliatelle al forno è sorprendentemente semplice, anche se richiede un po’ di pazienza e precisione.
Crostata di tagliatelle al forno
Ingredienti
- 450 g tagliatelle o tagliolini all’uovo
- 300 g salsicce
- 300 g macinato di vitello
- 300 g piselli surgelati
- 1 lt besciamella
- 300 g fiordilatte o provola affumicata
- 100 g formaggio grattuggiato
- ½ bicchiere di vino bianco
- ½ bicchiere di latte
- q.b. cipolla o cipollotti
- q.b. olio evo
- q.b. sale
- q.b. pane grattuggiato
Per la besciamella fatta in casa:
- 1 lt latte intero
- 100 g burro
- 80 g farina
- q.b. sale
- q.b. noce moscata
- q.b. pepe
Istruzioni
- Togliamo la pelle alla salsiccia e mettiamola in una ciotola insieme alla carne macinata. Impastiamo le due carni sino a farle diventare un tutt’uno.
- In una padella mettiamo qualche cucchiaio di olio evo.Quando è caldo aggiungiamo metà cipolla tritata finemente e facciamola appassire.
- Uniamo la carne e facciamo cuocere a fiamma bassa, mescolando spesso, per circa 20/25 minuti. Quando la carne risulterà separata ed asciutta uniamo il vino bianco, alzando la fiamma e facendolo evaporare.
- Dopodiché aggiungiamo mezzo bicchiere di latte e terminiamo di cuocere.
- Togliamo la carne dalla padella e mettiamola in una ciotola.
- Nella stessa padella, versiamo ancora un filo di olio (oppure se fosse già sufficiente quello della carne ne faremo a meno) e facciamo rosolare l’altra metà cipolla tagliata finemente o un cipollotto.
- Una volta appassito, aggiungiamo i piselli surgelati o quelli che preferite. Mescoliamo e facciamoli insaporire, poi saliamo e aggiungiamo un bicchiere scarso di acqua. Copriamo con coperchio e portiamo a cottura.
Istruzioni se prepariamola besciamella in casa
- In un pentola versiamo il burro e facciamolo sciogliere a fiamma bassa poi uniamo la farina e mescoliamo.
- Quando sarà dorata aggiungiamo gradatamente il latte, poco alla volta. Continuiamo a mescolare.
- In questo modo non si formeranno grumi.
- Cuociamo per una decina di minuti, mescolando continuamente.
- Saliamo e aggiungiamo, se piace, un po’ di noce moscata e un po’ di pepe.
- Spegniamo, versiamo in una ciotola e copriamo con pellicola a contatto.
Cuociamo la pasta
- Portiamo a bollore l’acqua per la pasta.
- Saliamola e quando riprende il bollore versiamo la pasta.
- Mescoliamola e dopo un minuto scoliamola e mettiamola in una ciotola.
- Aggiungiamo un filo d’olio e subito qualche cucchiaiata di besciamella che incorporeremo alla pasta. Se necessari aggiungiamo qualche cucchiaio diacqua di cottura della pasta.
Assembliamo la crostata
- Prendiamo una teglia da forno rettangolare o rotonda ed imburriamola. Poi spolveriamola con il pangrattato eliminando l’eccesso.
- Formiamo un primo strato di pasta, poi uno di piselli, uno di carne macinata, fiordilatte o provola a fette, poi besciamella e formaggio grattugiato.
- Io ho fatto tre strati. Decidete voi in base ai vostri gusti.
- L’ultimo strato solo besciamella (diluita con un po' di latteo acqua di cottura della pasta) e formaggio grattugiato.
- Inforniamo a 160 gradi per 30/40 minuti. Io ho cotto in ventilato.
- Sforniamo e lasciamo riposare 15 minuti.
La pasta all’uovo fatta in casa mia
Una delle domande più ricorrenti che ricevo è come preparare la pasta fatta in casa. Una ricetta sempre utile: con un solo impasto potremo preparare tanti formati di pasta. Sfoglia per lasagna, tagliatelle, pappardelle, capellini.
A casa mia la sfoglia piace piuttosto spessa e larga, diciamo un paio di millimetri di spessore. Magari, se faccio la sfoglia per la lasagna la tiro più sottile. Lesso sempre la pasta prima di utilizzarla per la cottura in forno, giusto un paio di minuti.
La sfoglia impastata con la semola rimacinata resta più tenace. Potremo, come dicevo all’inizio, cambiare le proporzioni o impastare con solo semola rimacinata o solo farina. Sento, da più parti, che chi utilizza solo farina usa la 0 e non la 00 perché, essendo una farina più forte, tiene meglio la cottura.
A casa mia si utilizzava farina 00 e solo un 10/20% di semola rimacinata. Questa era la nostra tradizione, poiché da noi la semola non era diffusa.
I miei ricordi
Ho dei ricordi bellissimi legati alla pasta fatta in casa. Papà la amava e appena poteva si impastava. Io, piccola, Maria, che insieme al marito Minuccio curava la campagna, e papà. Passavamo pomeriggi interi a fare fusilli, cecatielli (cavatelli), orecchiette.
Non era pasta all’uovo, ma su circa mezzo kg di farina mettevano un uovo. Sia papà che Maria utilizzavano come unità di misura la “ranca”, che era in teoria la porzione per una persona. Alla fine si aggiungeva sempre qualche “ranca” in più rispetto ai commensali.
La ranca, nel nostro dialetto, è la quantità che il palmo della mano concavo riesce a contenere. Esisteva, perciò, ‘na ranca ‘e farina, ‘na ranca ‘e fasuli, ‘na ranca anche per intendere una piccola quantità. Il termine ranca deriva da “vranga” in napoletano antico.
Ero sempre con loro e Maria era bravissima a tirare la sfoglia con il mattarello, precisa, perfettamente tonda, ne verificava la sottigliezza chinandosi e soffiando sotto di essa. Se era pronta, si gonfiava come un lenzuolo al vento.
Passavo tanto tempo ad osservarla.
Penso che il mio amore per gli impasti sia nato lì, nella “cucinella” di papà, dove mamma ci aveva relegato per non sporcare la “cucina buona”.
Non esiste per me un profumo più buono di quello della pasta fatta in casa.
Pasta all’uovo fatta in casa
Ingredienti
- 250 g semola rimacinata
- 250 g farina 00
- 5 uova grandi
Istruzioni
- Setacciamo insieme la farina e la semola rimacinata (le proporzioni di farina e semola possono essere cambiate). Facciamo un buco al centro e versiamo le uova leggermente sbattute. Impastiamo con forchetta, prendendo a poco poco tutta la farina.
- Trasferiamoci sulla spianatoia e continuiamo ad impastare. Nel caso l’impasto fosse troppo asciutto, aggiungiamo un altro poco di uovo o anche qualche cucchiaio di acqua. Teniamo conto che un uovo grande sgusciato pesa all’incirca 65 g.
- Lavoriamo l’impasto sino ad averlo liscio e lucido.
- Potremo fare questo lavoro anche nella planetaria con il gancio.Facciamo riposare l’impasto per una mezz’ora o più, avvolto dalla pellicola. Potremo anche impastare il giorno prima per il giorno dopo.
- Trascorso il tempo di riposo, tagliamo delle fette e passiamole nel rullo della macchinetta della pasta, detta Nonna papera, dal più grande fino a scendere allo spessore desiderato. Se necessario, passiamo un po’di semola rimacinata sui lati.
- Sistemiamo le sfoglie su un vassoio ricoperto di semola rimacinata, facciamole asciugare 10 minuti se dobbiamo ripassarle nei rulli per tagliatelle o capellini, poi procediamo al formato desiderato.
- Mettiamo sempre la pasta sullo stesso vassoio, spolverandola abbondantemente di semola rimacinata.
- Potremo cuocerla anche subito, oppure utilizzarla il giorno dopo. La faremo prima asciugare e poi la copriremo con un canovaccio. Se la consumiamo il giorno dopo non sarà necessario mettere in frigo, dove si conserva per qualche altro giorno, una volta essiccata. Io la metto nei sacchetti di carta del pane.
- Altrimenti, una volta essiccata, potremo anche congelarla e quando ci serve cuocerla direttamente da congelata.
Conservazione della crostata di tagliatelle al forno
Una volta preparata, è importante conservare correttamente la crostata di tagliatelle al forno per garantirne freschezza e sapore. Se non viene consumata subito, è consigliabile conservarla in frigorifero, preferibilmente coperta da pellicola trasparente o inserita in un contenitore ermetico per evitare che si secchi o che assorba odori indesiderati. La crostata di tagliatelle al forno può essere riscaldata brevemente nel forno prima di essere servita, in modo da riportarla alla giusta temperatura e far sì che il formaggio si sciolga leggermente, rendendo il piatto ancora più gustoso e invitante. In alternativa, può essere consumata fredda, soprattutto durante i mesi più caldi, accompagnata magari da una fresca insalata per un pasto leggero e soddisfacente.
Conclusioni
La crostata di tagliatelle al forno è un piatto che stupisce e conquista con il suo mix unico di sapori e consistenze. Nata probabilmente da un’ispirazione culinaria improvvisata, si è guadagnata un posto d’onore nella tradizione gastronomica italiana, diventando un classico apprezzato da chiunque ami sperimentare in cucina. Con la sua semplicità di preparazione e la possibilità di personalizzarla secondo i propri gusti, anche nella versione al pomodoro, la crostata di tagliatelle al forno si presta a essere protagonista di molteplici occasioni, portando un tocco di originalità e creatività sulla tavola di chiunque la prepari e la gusti.
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