La colomba monoimpasto, fragrante e profumata come la colomba classica, è più facile da preparare perché si impasta solo una volta. Dal blog di Paoletta Sersante, la ricetta regina della Pasqua.

La colomba di Pasqua: origini della ricetta

La colomba di Pasqua, simbolo culinario della festività, ha origini antiche e affascinanti che si perdono nella storia. Questo dolce a forma di colomba, arricchito di canditi e mandorle, viene solitamente consumato durante la Settimana Santa e in particolare il giorno di Pasqua.

L’origine della colomba di Pasqua è legata alla tradizione cristiana. Infatti, la colomba rappresenta lo Spirito Santo, che secondo la Bibbia scende sulla terra il giorno di Pasqua, portando la pace e la riconciliazione tra gli uomini.

Le prime testimonianze storiche sulla colomba di Pasqua risalgono al VI secolo, quando il vescovo di Pavia San Colombano, noto per il suo grande amore per il pane, decise di creare una ricetta speciale per celebrare la Pasqua. Egli utilizzò ingredienti di alta qualità, come le mandorle e il miele, per creare un dolce simile a una colomba, arricchendolo con canditi e decorandolo con zucchero a velo.

In seguito, la colomba di Pasqua divenne un simbolo della gastronomia lombarda e venne diffusa in tutta Italia. Nel corso dei secoli, la ricetta subì alcune modifiche e arricchimenti, ma la forma a colomba rimase immutata.

Oggi la colomba di Pasqua è una prelibatezza apprezzata in tutto il mondo e la sua ricetta è custodita gelosamente dalle grandi pasticcerie italiane, che si distinguono per la qualità degli ingredienti e la maestria nella preparazione.

In conclusione, la colomba di Pasqua rappresenta non solo un dolce simbolo della festività, ma anche una testimonianza della grande tradizione gastronomica italiana e della sua capacità di trasformare un semplice pane in un’opera d’arte culinaria.

Come nasce la colomba monoimpasto

La colomba monoimpasto, chiamata anche colomba senza lievito madre, è una variante moderna della classica colomba di Pasqua, che ha avuto origine negli ultimi decenni. Questa versione della colomba è stata creata per semplificare la preparazione del dolce e renderla più accessibile a chi non ha esperienza con la panificazione.

La differenza principale tra la colomba tradizionale e quella monoimpasto sta nell’uso del lievito. Infatti, mentre nella ricetta originale si utilizza il lievito madre, nella versione monoimpasto si utilizza il lievito di birra o la pasta madre disidratata, che permettono di ottenere lo stesso effetto lievitante con un tempo di preparazione più breve.

La colomba monoimpasto è stata creata da alcuni maestri pasticceri italiani negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, per rispondere alle esigenze di una clientela sempre più vasta che richiedeva un prodotto di alta qualità ma più facile da preparare. In particolare, il maestro pasticciere milanese Motta, noto per la sua produzione di panettoni e colomba di alta qualità, ha sviluppato una tecnica innovativa per la preparazione della colomba monoimpasto, che ha reso possibile la produzione su larga scala del dolce.

La tecnica utilizzata per la preparazione della colomba monoimpasto prevede l’impiego di una quantità maggiore di lievito rispetto alla ricetta tradizionale, che viene aggiunto direttamente alla farina durante la fase di impasto. Questo permette di ridurre i tempi di lievitazione e di semplificare la preparazione, senza compromettere la qualità del prodotto.

La colomba monoimpasto: una versione moderna

Oggi la colomba monoimpasto è molto diffusa in Italia e viene apprezzata per la sua fragranza e la sua leggerezza. Tuttavia, alcuni puristi della tradizione ritengono che questa variante della colomba non sia all’altezza della versione originale, poiché l’uso del lievito di birra o della pasta madre disidratata altera il gusto e la consistenza del dolce.

In conclusione, la colomba monoimpasto è una variante moderna della classica colomba di Pasqua, nata per semplificare la preparazione del dolce e renderla più accessibile. Nonostante le critiche dei puristi della tradizione, questa versione della colomba è molto apprezzata dai consumatori e rappresenta una soluzione ideale per chi desidera gustare il dolce simbolo della Pasqua italiana senza dover seguire la complessa ricetta originale.

Colomba monoimpasto

Colomba monoimpasto

Portata Dessert
Cucina Italiana
Porzioni 15 persone

Ingredienti
  

  • 420 g farina 00 W 380 (metà W400 + metà W330)
  • 150 g grammi di biga fatta come riportato sotto oppure 150 grammi di pasta madre rinfrescata una volta
  • 160 g zucchero semolato
  • 175 g burro (possibilmente di tipo bavarese)
  • 1 uovo (medio) freddo
  • 5 tuorli freddi
  • 115 g acqua a t.a.
  • 8 g sale

Lievitino mezz’ora prima dell’impasto:

  • 80 g farina W 380
  • 80 g acqua
  • 10 g ldb
  • 1 cucchiaino di miele di acacia

Massa aromatica:

  • 200 g arancia candita
  • 20 g burro
  • q.b. zeste di un mandarino

Emulsione:

  • 30 g burro
  • 15 g miele
  • 30 g cioccolato bianco
  • q.b. zeste grattugiate di 1 arancia e 1 mandarino
  • q.b. semini di 1 bacca di vaniglia (o 1 cucchiaino di estratto)
  • 3 cucchiai di liquore amaretto

Glassa:

  • 125 g farina di mandorle
  • 220 g zucchero
  • 120 g albumi
  • 25 g amido di riso (o fecola di patate)
  • q.b. poche gocce di estratto di mandorla amara

Istruzioni
 

  • Una mezz’ora prima di impastare la colomba, sia con la biga sia con il lievito madre, prepariamo il lievitino.
    Sciogliere miele e lievito nell’acqua, aggiungere farina e mescolare. Sigillare con pellicola e lasciare a t.a.
    È pronto quando sulla superficie si iniziano a vedere i primi accenni di cedimento. Va usato non appena pronto.
  • Versare nella ciotola dell’impastatrice l’acqua, la biga (o il LM), circa metà dello zucchero (80 gr), l’uovo intero ed un tuorlo. Far andare a bassa vel. Per 1 minuto.
  • Aggiungere farina q.b. per ottenere la consistenza di una crema pasticcera.
  • Aggiungere il lievitino.
  • Dopo un minuto aggiungere farina q.b. a legare.
  • Incordare.
  • Quando l’impasto è bene in corda e quasi del tutto aggrappato alla foglia inserire 1 tuorlo, 1/4 dello zucchero restante, 2 cucchiai di farina.
  • Riportare in corda e ripetere l’operazione per altre 3 volte, facendo riprendere corda all’impasto prima del successivo inserimento.
  • Dopo il 2 tuorlo ribaltare. Con l’ultimo tuorlo inserire anche il sale e terminare con tutta la farina.
  • Tuorli, zucchero e farina dovranno terminare nello stesso momento.
  • Ribaltare e portare in corda.
  • Inserire il burro spatolato, morbido ma non in pomata, poco alla volta e in 3 volte ribaltando ad ogni fine inserimento.
  • Inserire l’emulsione a filo (poca per volta, mi raccomando). A metà ribaltare. Ribaltare anche alla fine.
    Tutta la lavorazione va effettuata con la foglia.
  • Inserire gancio ad uncino e rifinire pochi secondi, partendo dalla velocità minima fino ad arrivare gradualmente e senza scatti a velocità 1.
  • Ribaltare e far andare ancora pochi secondi, solo fino a quando si aggrappa.
  • Mettere la massa di canditi e burro aromatizzato (leggermente intiepidita) sull’impasto e far andare al minimo solo fino a quando la massa si è tutta raccolta sul gancio. Ribalta.
  • Continua per altre 2 o 3 volte ribaltando fino a quando la frutta non si è ben distribuita e il burro assorbito.
  • In questa fase fai molta attenzione: non appena l’impasto si è aggrappato al gancio, spegnere immediatamente e capovolgere la massa.
  • Far riposare 40′ coperto. Mettere in una ciotola unta in frigo tutta la notte. Frigo a 5/6 gradi.
  • Al mattino tirar fuori e lasciar acclimatare 1h o 2h fino a quando l’impasto non sarà lavorabile. Mi raccomando, che non sia freddo e duro.
  • Pesare l’impasto e spezzare nelle pezzature desiderate. Si può mettere il 5/10% di impasto in più per ogni pezzo, ma si può anche spezzare pari peso rispetto alla capienza dello stampo.
    Con queste dosi si ottengono 1680 grammi di impasto totale circa, quindi 3 pz. Da 500, 2 da 750 ecc..
  • Effettuare un giro di pieghe del primo tipo ad ogni pezzo. Non tirare ne allargare troppo l’impasto, fategli solo quello che gradisce. Non forzate, altrimenti potrebbe strappare.
  • Attendere cinque minuti, lasciando scoperto, poi procedere alla pirlatura, riposo 30 minuti scoperto poi spezzare in due parti ogni sfera, le ali di pochissimo più piccole del corpo.
  • Formare i filoncini cercando di rincalzare sotto il taglio, dando forza. Usare un tarocco.
  • Posizionare nello stampo prima le ali poi il corpo.
  • Coprire con pellicola o chiudere nel sacchetto grande. Porre a lievitare a 26°.
  • Quando il corpo fuoriesce dallo stampo, lasciare scoperto a t.a. per 20′ accendere il forno a 170/175°, funzione termoventilato. Se ventilato, 10 gradi in meno.
  • Glassare con la glassa preparata con farina di mandorle e albumi, distribuire delle mandorle con la pelle, granella di zucchero e cospargere di zucchero a velo.
    ATTENZIONE: la glassa va tirata fuori dal frigo al momento dell'utilizzo. Va montata per 3-4 minuti con le fruste. Il suo volume non crescerà di molto, anzi, ma diventerà più bianca.
  • Infornare per circa 33/35 minuti, pezzature da 500 grammi. 43/45 minuti le pezzature da 750 grammi – temperatura al cuore 96°
  • Infilzare con gli appositi spilloni e lasciar capovolte per 12 ore circa.
  • Togliere i ferri, attendere 3 / 4 ore poi imbustare.

Note

Se usiamo la biga prepariamola 12 ore prima dell’impasto della colomba con:
– 120 g. di farina 330 W
– 60 g. di acqua e
– 1.2 g. di ldb
Mescolare poco (fino a quando la farina ha assorbito l’acqua), coprire e lasciare a 20° (non di +) per 12h.
Se utilizziamo il lievito madre, rinfreschiamo 4 ore prima di procedere all’impasto.
 
Consigli:

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Conclusioni

Un doveroso ringraziamento va a Paoletta! Anzi, se amate i lievitati, iscrivetevi al gruppo Facebook di Paoletta e seguitela sui social!

Nel video ho dato anche una diversa possibilità di cottura: subito dopo il riposo di 40 minuti/un’ora, spezzare e formare la colomba, rispettando i tempi di riposo tra l’una e l’altra, metterla nello stampo, coprire bene con pellicola in modo che non prendano aria e frigo per 8/12 ore. Poi tirarle fuori a lievitare (in forno con lucetta accesa).

Sempre nel video, per far coincidere i tempi delle riprese, ho utilizzato lievito madre con un solo rinnovo, dopo il riposo notturno di quasi 10 ore. E’ superfluo dirlo ma, nelle prove che avevo fatto, utilizzando il lievito al secondo rinnovo a distanza di 4 ore dal primo, l’impasto è venuto molto più lucido ed elastico di quello che vedete. Quindi, attenzione all’acidità del vostro lievito: se è tanta, l’impasto rischia di non incordare o strapparsi quanto più si va avanti nella lavorazione.

In alternativa all’arancia candita, potrete utilizzare 130 g di gocce di cioccolato congelate (in questo caso aggiungete i 20 g. di burro nell’impasto).

Ringrazio ancora Paoletta per la ricetta della colomba monoimpasto, il maestro Adriano, Michela.

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